Villetta di Negro

Categoria: Parco

Denominazione Villetta Di Negro

Denominazione originale: Baluardo di S. Caterina

Categoria: Parco

Denominazione Villetta Di Negro

Denominazione originale: Baluardo di S. Caterina

Il giardino Di Negro era stato realizzato nel 700 dal marchese di Negro, «un cittadino amico dell'arte» nel breve spazio di una collina, su un tratto di fortificazioni acquisite dal demanio: fu uno dei giardini «alla moda» dell'ottocento, centro di vita intellettuale e mondana di artisti e letterati; secondo un tipico atteggiamento culturale del tempo e per desiderio del suo realizzatore, ospitò oltre alle tipiche grotte artificiali, cascate, chioschi, busti di poeti e scrittori. Il piccolo parco naturalistico, ricco di vedute panoramiche sulla città e sul porto, divenne nel 1863 parco pubblico, costituendo in seguito, con la piazza Corvetto e la passeggiata dell'Acquasola, un interessante complesso urbano-paesaggistico.

 

Guide

Davide Bertolotti - Viaggio nella Liguria marittima -1834.

Lettera LXXVII.

«L'aereo giacimento della Villetta di Negro, i pensili e spaciosi suoi orti pè quali in ogni stagione vagheggiandosi Flora passeggia; le rarissime piante che di peregrine ombre gli allegrano; i dilettosi aspetti della città...Ed a tutta la colta Europa è noto come il signore della Villetta, Pierides Phoebumque colens in mollibus hortis,...Non v'è straniero, «greco o barbaro ei sia» , che tra le care memorie di Genova non riporti per carissima la memoria della Villetta. Quanto è dolce da questo vaghissimo belvedere tra la soavità di mille fragranze, sotto pergole di gelsomini od al rezzo dei cedri, contemplare l'ultimo velo di porpora e d'oro che il sole accomiatandosi distende sull'onda increspata da zeffiro!'' «Ma non volendo io altramente descrivere la Villetta, prenderò soltanto a chiarire i nomi di quei busti che adornano i due fianchi del pergolo nella salita d'ingresso... Son nomi genovesi e d'inclito merito; ma non tutti a tutti ben conti: onde nasce nel forestiere vaghezza di sapere in qual arte o dottrina fiorissero. Vennero què busti con ingegnioso avvedimento collocati a figurare la gloria di Genova nelle varie sue sfere...Figurati dagli altri busti vengono i fasti di Genova nelle scienze e nelle lettere.» ''

 


Touring Club Italiano Genova e provincia - 2003

«La cosiddetta Villetta di Negro risaliva al 1802, opera di Carlo Barabino, poi distrutta dai bombardamenti del 1942. Famoso è il suo parco, con ingresso su piazzale Mazzini, conserva numerose varietà di piante esotiche, impiantate nel '700 da Ippolito Durazzo.»


 

Viaggiatori

Anonimo, 1828 - in - Genova con gli occhi di Stendhal - Giuseppe Marcenaro - 1984, p. 116.

« E' quivi l'ingresso alla villetta che è lungo le mura e sul baluardo che è in faccia ai Cappuccini situato; evvi un bel palazzino ed è un delizioso soggiorno del marchese Gio Carlo Di Negro. Bei pergolati di vigne, parterres a fiori, boschetti ameni, gran vasi con fiori e piante esotiche lo rendono un oggetto per gli amatori della botanica di molta curiosità e soddisfazione...»

                       
 

 


Voyages en Italie, Promenades dans Rome - in - Genova con gli occhi di Stendhal - Giuseppe Marcenaro - 1984, p. 115.

« La casa italiana in cui si ricevono gli stranieri con la più straordinaria grazia è quella del marchese Di Negro, a Genova. La posizione della villetta. giardino di quest'amabile uomo, è unica per bellezza e peri l pittoresco aspetto..»


 


Descrizione di Genova e del Genovesato, 1846 - in - Genova con gli occhi di Stendhal - Giuseppe Marcenaro - 1984, p.p. 115-116.

« In questa sua Villetta ( che è ricchissima di piante esotiche racchiuse in ben capaci stufe) arte e natura gareggiano in bellezza, nè sapresti ben dire quale di esse vinca alla prova. Si presenta a mille vaghi prospetti: da settentrione l'occhio trascorre sulle amene collinette seminate di eleganti palazzetti, di chiesuole e casolari, briose di vigneti e di piante d'ogni regione; da oriente e da occidente scorgi le due ridenti riviere, le cui serpeggianti linee chiude l'orizzonte e raccogliendo quindi la pupilla più bassa miri il sottoposto mare solcato da cento barchette. Essa gira graziosamente circondata da gallerie, e da pergolati tutti inghirlandati d'odorosissimi fiori che spendono il loro olezzo per ogni dove. Sotto le ospitali ombre de' lauri e de' roseti il poeta e l'artista trovano la più cordiale ospitalità, e un lieto convegno. Le radunate ivi si solennizzano nel maestoso silenzio della notte, che perciò viene gradevolmente interrotto da musiche, da pesante letture, e da magnifiche luminarie, sicché fora impossibile partecipare di questi spettacoli senza partirne compresi di meraviglia e di riverenza al cortese signore che li prepara. Dal lato di mezzodì, in mezzo al verde ed ai fiori, sorge quasi per incanto la signoril magione, ricca d'oggetti, vuoi d'arti belle, vuoi d'archeologia. In essa ospitarono gli uomini più celebri del secolo nostro, e furono lautamente trattati dall'egregio mecenate. Sono tanti infine, e così care le delizie che in sé racchiude questa Villetta che chi lesse le fantasie de' poeti sui giardini d' Alcinoo, e le stanze IX, X e Xi del XVI Canto della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, troverà realizzate molte di quelle immagini. Ma ciò ancora che la rende ognor più interessante e famosa si è che sotto i suoi recessi si custodiscono religiosamente i simulacri di molti illustri che ben meritano della comune patria, l'Italia, siccome Colombo, Monti, Perticari, Canova, Gagliuffi, ed altri degnissimi uomini, le cui immagini furono ivi solennemente rizzate dall'ottimo patrizio " degno veramente di quelle dolcissime benedizioni che durano sulla bocca della posterità, religiosa ammiratrice dei pochi che onorano il genere umano".» '

                              
 


Henri Stendhal - Memoires d'un touriste - 1837 - in Giuseppe Marcenaro - Viaggio in Liguria - 1992.

«Di là sono salito alla Villetta, delizioso giardino del marchese Di Negro,il quale è uomo intelligente che, nonostante la sua nobiltà, accoglie con grazia gli uomini di talento. Il marchese Gian Carlo, come lo chiamano, parla con spirito e nonostante i suoi settanta anni, scrive ancora versi; non conosco nessuno in Francia che possa essergli paragonato. Mi ha ricevuto con estrema gentilezza e mi ha fatto assaggiare l’uva della Villetta»

                          
 

 

Charles Dickens - Lettere dall'Italia - 1987.

A John Forster - 20 (?) Agosto 1844

Parlando del Marchese di Negro dice: «…la sua casa, qui, è aperta a tutti,…»

Alla Contessa di Blessington – 20 Novembre 1844 da Milano

Riferito al Marchese di Negro «Dà periodici ricevimenti alla Villetta in cui v’è una gran quantità di vasi di fiori qualche gelato, senza altro rinfresco. Lui si aggira declamando costantemente versi estemporanei a ogni minimo spunto. Nella sua camera da letto ha un’Arpa Gigantesca e tiene sempre pronte carta e penna per fissare le idee man mano che gli vengono, una sorta di Re David profano, ma molto innocuo.»

                        
 

 

P. E. de Musset - traduzione da Voyage pittoresque en Italie - 1855

«Da Piazza delle Fontane Amorose, si arriva in qualche minuto in un vasto giardino, in mezzo al quale si erge una casa, che, sotto l'apparenza di un casinò, mantiene tutte le caratteristiche di un piccolo hotel. Si tratta della celebre villetta. il giardino occuba tutto un bastione dell'antico recinto fortificato, da cui si scopre un immenso panorama, terminante all'orizzonte con il pieno mare. Oggi che la città si è estesa aldilà di questo bastione, la villetta si trova al centro di Genova.»

.«.. Piante rare da tutti i paesi ricevono ospitalità nel giardino della villetta, sotto un cielo dolce e clemente, e le piante tropicali si conservano esse stesse all'aria aperta, come dei convalescenti in ospedale.»

«... Gli artisti e gli scrittori di tutti i paesi sono celebrati e ricercati alla villetta con quella cordialità e amabile facilità di maniere che non si trova in nessun luogo come in Italia.»

                     
 


Friedrich Nietzsche - da lettere in Genova dei viaggiatori e dei poeti - Fantoni Minnella - 2003

«Ero nel mio giardino, cioè quello della Villetta Di Negro, accanto al quale abito. (Stendhal ha detto che è uno dei luoghi più pittoreschi d'Italia).'» ' 27 novembre 1881.

               
 


Pietro Giordani - da lettere in Genova dei viaggiatori e dei poeti - Fantoni Minnella - 2003

«Innumerevoli persone, in tutta Italia e fuori, conoscono la rara amenità della Villetta con quel meraviglioso prospetto di città e di mare, che il possessore cortesissimo concede liberamente di ogni giorno a tutti; ed è famoso lo spettacolo che essa rende illuminata copiosamente in quelle notti festose; al quale concorre plaudente il popolo numeroso el sottoposto passeggio dell'Acquasola.»


 

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Bibliografia

  • Bertolotti D. ,Viaggio nella Liguria marittima tomo secondo - da tipografi eredi Botti, Torino, 1834. p.p.244-245-246.
  • Calcagno Maniglio A. ,Architettura del paesaggio; evoluzione storica - Angeli editrice, Milano, 2006, p. 274.
  • Dickens c. ,Lettere dall'Italia - a cura di Lucio Angelini - Rossellina Archinto editore, Milano, 1987. p.p. 39,69-70.
  • Fantoni Minnella M. ,Genova dei viaggiatori e dei poeti - Editori riuniti, Roma, 2003. pp. 91,113.
  • Marcenaro G. ,Genova con gli occhi di Stendhal - Cassa di risparmio di Genova e Imperia - 1984; p. 115-116.
  • Marcenaro G. ,Genova e le sue storie, ed. Bruno Mondadori, 2006.
  • Marcenaro G. ,Viaggio in Liguria - Sagep editrice, Genova, 1992. p.76.
  • Musset de P. E. ,Voyage pittoresque en Italie - 1855. p.149-150.
Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022